Contributi europei a fondo perduto: cosa sono e come funzionano

Come noto, i contributi europei a fondo perduto sono una delle principali leve finanziarie attraverso cui l’Unione Europea sostiene lo sviluppo economico dei suoi Stati membri. Si tratta infatti di strumenti finanziari che non prevedono l’obbligo di restituzione, costituendo pertanto un’opportunità molto utile per imprese, enti pubblici e organizzazioni che desiderano avviare nuovi progetti o potenziare quelli esistenti.

Cosa significa contributi europei a fondo perduto

Per prima cosa, nell’approfondire il tema dei contributi europei a fondo perduto, è certamente utile condividere come termine “a fondo perduto” indichi una forma di finanziamento che non deve essere restituita dal beneficiario.

A differenza dei prestiti tradizionali, pertanto, questi contributi vengono erogati senza l’obbligo di rimborso, purché vengano rispettate le condizioni previste dal bando di riferimento. Sono dunque delle sovvenzioni dirette che l’UE mette a disposizione attraverso programmi specifici, con l’obiettivo di stimolare la crescita economica, favorire l’innovazione e promuovere politiche di coesione sociale e territoriale.

Per loro natura, di solito i contributi a fondo perduto coprono percentuali variabili dei costi ammissibili di un progetto tra il 30% e l’80%, in base alla tipologia di intervento, alla dimensione dell’impresa richiedente e alla regione di appartenenza. Per accedere a questi finanziamenti è necessario partecipare a bandi pubblici, presentando progetti conformi agli obiettivi strategici dell’Unione Europea e ai requisiti specifici del programma di finanziamento.

I contributi europei a fondo perduto all’agricoltura

Il settore agricolo rappresenta certamente uno degli ambiti prioritari delle politiche di sostegno europee. Attraverso la Politica Agricola Comune (PAC), l’UE destina infatti ingenti risorse ai contributi a fondo perduto per l’agricoltura, con l’obiettivo di aumentare la competitività del settore, promuovere pratiche sostenibili e salvaguardare le economie rurali.

Tra le principali misure di sostegno in questo ambito figurano certamente i contributi per l’ammodernamento delle aziende agricole, che permettono l’acquisizione di macchinari innovativi e l’implementazione di tecnologie avanzate. Particolarmente rilevanti sono anche i finanziamenti destinati all’agricoltura biologica, che mirano a favorire la transizione verso metodi di produzione più rispettosi dell’ambiente.

La nuova programmazione della PAC ha inoltre rafforzato il supporto ai giovani agricoltori, prevedendo contributi specifici per l’insediamento in agricoltura e per interventi di digitalizzazione delle attività produttive.

I contributi europei a fondo perduto per giovani imprenditori

Così come il settore agricolo, anche i giovani imprenditori rappresentano un target prioritario per i contributi europei a fondo perduto. Proprio per questo motivo l’UE ha sviluppato diversi programmi specifici per sostenere l’imprenditoria giovanile, riconoscendone il ruolo fondamentale per l’innovazione e la competitività dell’economia europea.

L’attenzione dell’UE nei confronti dei giovani imprenditori si concretizza altresì in una serie di iniziative ulteriori, rispetto ai contributi europei a fondo perduto. Si consideri, per esempio, il programma “Erasmus per Giovani Imprenditori” che offre opportunità di scambio e formazione presso aziende estere, accompagnate da un contributo economico che copre le spese di soggiorno. O, ancora, il programma “Youth Employment Initiative”, che prevede finanziamenti a fondo perduto per giovani che intendono avviare attività imprenditoriali nelle regioni con elevati tassi di disoccupazione giovanile.

Anche i programmi regionali di sviluppo, finanziati attraverso i fondi strutturali europei, includono spesso misure specifiche per giovani imprenditori. Si tratta in questo caso di contributi che possono coprire sia le spese di avvio dell’attività sia gli investimenti in beni strumentali, con percentuali di finanziamento che possono raggiungere il 70% nelle regioni meno sviluppate.

I contributi europei a fondo perduto per le nuove imprese

L’Unione Europea riserva poi una specifica e particolare attenzione anche alle nuove imprese, riconoscendone il potenziale in termini di creazione di posti di lavoro e innovazione. Non stupisce, pertanto, come il quadro dei contributi europei a fondo perduto per nuove imprese sia ampio e articolato in diverse misure, che coprono le varie fasi di sviluppo aziendale.

Per la fase di startup, programmi come “Horizon Europe” offrono finanziamenti a fondo perduto per progetti imprenditoriali innovativi, con particolare attenzione ai settori ad alta tecnologia. Il programma “COSME” supporta invece le piccole e medie imprese nell’accesso al credito e nei processi di internazionalizzazione.

Le nuove imprese possono inoltre beneficiare di contributi per investimenti in ricerca e sviluppo, per l’acquisizione di brevetti e per l’implementazione di progetti di efficientamento energetico. Particolare rilevanza assumono i finanziamenti destinati all’economia circolare e alla sostenibilità ambientale, che rappresentano priorità strategiche dell’agenda europea.

I contributi a fondo perduto costituiscono quindi una risorsa preziosa per chi intende avviare un’attività imprenditoriale o consolidare un’impresa esistente. Per massimizzare le possibilità di successo, è fondamentale un’attenta pianificazione del progetto, in linea con gli obiettivi strategici dell’UE e con i requisiti specifici dei bandi di finanziamento. Di qui, l’importanza di una consulenza specifica, che possa accompagnare l’imprenditore (o aspirante tale) lungo tutte le fasi del processo, dalla domanda alla concessione.

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