Accertamento fiscale: cos’è e come difendersi

L’accertamento fiscale è un momento piuttosto delicato nel rapporto tra il contribuente e l’amministrazione finanziaria: è infatti un procedimento amministrativo con cui l’Agenzia delle Entrate verifica la correttezza degli adempimenti tributari, e che può concludersi con provvedimenti sanzionatori.

Comprendere come funziona e quali sono i diritti del contribuente permetterà di affrontare con maggiore serenità anche questa evenienza.

Cos'è l'accertamento fiscale

Per prima cosa, riassumiamo che l’accertamento fiscale, o accertamento tributario, è un procedimento con cui l’Agenzia delle Entrate o altri enti impositori verificano la corretta applicazione delle norme fiscali da parte dei contribuenti. Durante tale procedimento, l’autorità fiscale può dunque analizzare le dichiarazioni presentate, confrontare i dati in suo possesso e valutare la congruità tra quanto dichiarato e la reale situazione economica del soggetto.

La disciplina generale dell’accertamento imposte è contenuta soprattutto nel D.P.R. n. 600/73, che stabilisce quali siano le disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi, definendo poteri, modalità e limiti entro cui deve operare l’ufficio Entrate quando esegue un controllo.

Quali tipologie di accertamenti fiscali esistono

Gli accertamenti fiscali dell’Agenzia delle Entrate possono essere classificati in diverse categorie, ciascuna con caratteristiche e finalità specifiche.

Per esempio, il controllo automatizzato è di gran lunga la forma più semplice di verifica: come suggerisce il nome, viene effettuata automaticamente mediante l’applicazione di algoritmi e calcoli aritmetici nella dichiarazione. Eseguito su tutte le dichiarazioni presentate, non richiede dunque una selezione preventiva dei contribuenti.

Abbiamo poi un controllo formale, che ha natura più approfondita e selettiva. In questo caso, l’Agenzia delle Entrate può richiedere al contribuente o a soggetti terzi della documentazione aggiuntiva, al fine di verificare la corrispondenza tra quanto dichiarato e la documentazione di supporto.

Infine, l’accertamento sostanziale, sicuramente la forma più incisiva di indagine fiscale: in questo contesto, infatti, l’Agenzia delle Entrate può esercitare poteri ispettivi piuttosto profondi, come l’accesso presso aziende, studi professionali o, in casi particolari, abitazioni private del contribuente.

Come si svolge un accertamento dell’Agenzia delle Entrate

agenzia delle entrate

Quando si avvia un accertamento fiscale dell’Agenzia delle Entrate, il procedimento segue fasi ben definite.

In primo luogo, l’autorità fiscale raccoglie informazioni attraverso l’analisi delle banche dati o mediante richieste di documentazione specifica, procedendo poi in un secondo momento con verifiche più approfondite che, come abbiamo visto poche righe fa, possono includere anche ispezioni dirette presso la sede del contribuente.

Durante queste fasi, è fondamentale che il contribuente conosca i propri diritti e doveri: la legge riconosce infatti specifiche tutele come il diritto a essere informati sulle ragioni del controllo e la possibilità di farsi assistere da un professionista durante le verifiche.

Al termine dell’indagine fiscale, l’Agenzia delle Entrate può emettere diversi tipi di atti. In caso di controlli automatizzati o formali, viene generalmente notificato un avviso bonario, che consente al contribuente di regolarizzare la propria posizione con sanzioni ridotte. Per gli accertamenti sostanziali, invece, l’esito può anche essere rappresentato dall’avviso di accertamento, un provvedimento amministrativo formale che determina l’ammontare dell’imposta dovuta e delle relative sanzioni.

Difendersi dagli accertamenti fiscali

Quando si riceve una comunicazione dall’Agenzia delle Entrate, è in primo luogo essenziale distinguere tra i diversi tipi di atti.

Un avviso bonario offre la possibilità di pagare l’imposta dovuta con sanzioni ridotte entro un termine di 30 giorni. L‘avviso di accertamento, invece, è un atto più complesso che richiede un’attenzione più specifica, poiché dalla sua notifica decorrono i 60 giorni per presentare ricorso.

È altresì importante ricordare come dinanzi a un accertamento tributario il contribuente disponga di diverse opzioni: è infatti possibile definire immediatamente la propria posizione mediante pagamento, presentare un’istanza di riesame, oppure ricorrere a strumenti deflattivi del contenzioso come l’accertamento con adesione, che permette di negoziare una soluzione alternativa con l’amministrazione finanziaria.

Nel caso in cui si decida di contestare l’atto, è necessario presentare ricorso presso la Commissione Tributaria competente entro il termine perentorio di 60 giorni dalla notifica. Scaduto questo termine, l’accertamento diventa definitivo e, salvo casi eccezionali, non sarà più possibile contestarne la legittimità.

I termini per l'accertamento fiscale

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I termini entro cui l’Agenzia delle Entrate può esercitare il potere di accertamento variano in base alla tipologia di controllo.

Per i controlli automatizzati, l’amministrazione deve intervenire entro l’inizio del periodo di presentazione delle dichiarazioni relative all’anno successivo. I controlli formali possono essere effettuati entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, mentre per quanto concerne gli accertamenti sostanziali, i termini sono più ampi: l’Agenzia delle Entrate può intervenire entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione. In caso di omessa dichiarazione, il termine si estende fino al 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata.

In ogni caso, data la complessità della materia tributaria, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista specializzato quando si è oggetto di accertamenti fiscali Agenzia delle Entrate: il consulente potrà infatti fornire l’assistenza necessaria in tutte le fasi del procedimento, dalla risposta a semplici richieste di chiarimenti fino alla gestione di verifiche più complesse.

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